2 luglio 2017

"L'Espresso"

Elogio della libertà

Scandalose. Vite di donne libere di Cristina De Stefano ( Rizzoli )

Siamo negli anni Quaranta, in Carolina del Nord, e sul palco c’è una bambina prodigio nera, che smette di suonare il pianoforte quando fanno alzare i suoi genitori dalla prima fila, riservata ai bianchi. E’ Nina Simone, a dieci anni. Nel 1961, in una casa di campagna vicino a Parigi, c’è una scultrice che prende a fucilate le sue opere. E’ Niki de Saint Phalle. A New York, un’attrice incontra un uomo che l’ha lasciata anni prima e gli dice: «Pensavo di averti detto di aspettarmi in macchina». E’ Tallulah Bankhead, la regina di Broadway. In un paesino del New Hampshire, nel 1956, una casalinga, madre di tre figli, scrive un libro pornografico, che diventa un best seller. E’ Grace Metalious.
Sono alcune delle protagoniste di Scandalose. Vite di donne libere (Rizzoli, pp. 220, € 19). Cristina De Stefano è una delle poche autrici italiane che coltiva il genere della biografia, da noi troppo trascurato. E lo fa sempre con intelligenza, acutezza e una scrittura sorvegliata, piena di grazia, che mette gioia. Ha raccontato Cristina Campo e Oriana Fallaci, ma anche, in Americane avventurose, donne che senza di lei non avremmo mai incontrato.
Scandalose è trascinante come un romanzo, un libro imperdibile per chi è curioso di sapere chi era Clarice Lispector o Jean Rhys, Marguerite Duras o Annemarie Schwarzenbach, Violet Trefusis o Louise Bourgeois. E tante altre artiste che hanno avuto il coraggio di essere diverse. Spesso sono omosessuali, molte di loro abusano di droghe e alcol, tutte sono bravissime a collezionare matrimoni infelici: sono intense, sono vive, sono donne libere, appunto.

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